Ci siamo. Il primo vino dell'anno è uscito e, a differenza del
solito, non è il Sammartino. Per il nostro bianco bobbiese, infatti,
dopo due annate di uscite in qualche modo anticipate, un po'
“acerbe”, abbiamo deciso di rimandare l'uscita almeno di qualche
mese per presentarlo in una fase più pronta ed espressiva. Da poco imbottigliato il Brilòn, rosso frizzante che ora sta
rifermentando in bottiglia e, al pari del Sammartino, avrà bisogno
di qualche mese di affinamento; appena imbottigliati il Cresfonte 2013 ed
il Dongardo 2013, pronti per l'anno prossimo...resta il Fauniano.
Inauguriamo con lui, il nostro Dolcetto di Bobbio, la sequenza dei
nuovi vini.
Fauniano è il nostro tentativo di raccontare una storia perduta, di
riallacciare i legami con una storia di incroci di culture che ad un
certo punto nel tempo si è spezzata. E di capire se qui, in Val
Trebbia, il Dolcetto può avere caratteri propri e peculiari.
Idee che avremmo voluto concretizzare già due anni fa, ma il 2014,
annata difficile, fredda e piovosa, non era adatta per esperimenti e
nuovi vini. Al contrario, nel 2015 l'uva era “giusta”: sana, con
maturità buona, ricca di polpa e con acidità viva e matura.
Raccolta il 7 settembre, fermentazione in cemento e macerazione di 7
giorni con un solo rimontaggio; malolattica partita e svolta subito
dopo l'alcolica; svinatura e trasferimento in vasca di acciaio, dove
il vino è rimasto fino all'imbottigliamento, effettuato il 12
aprile di quest'anno. In mezzo tre travasi, uno alla svinatura, uno a fine ottobre
e l'ultimo a fine febbraio.
Ora, finalmente, è il momento di assaggiare.